Forse non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ma da quando l'amministrazione ha manifestato l'intenzione di non restituire la scuola ai legittimi fruitori è stato evidenziato:
1) che i bambini erano stati trasferiti in locali inidonei, privati dei loro spazi, del loro materiale e di tutto quello che offriva la scuola dei sogni (si ricorda a chi non lo sapesse che il plesso Buccellato è l'unica scuola di Castellammare ad essere stata recentemente ristrutturata e che nella pagina facebook "Castellammare del Golfo Plesso Buccellato" e nel blog http://plessobuccellato.bl
2) che le scuole ospitanti erano lontane dalle residenze delle famiglie e molte madri dei bambini della scuola materna (non essendo dotate di automobili) erano costrette ad accompagnare a piedi i figli oppure a tenerli a casa quando il tempo era brutto (ancora oggi sino alle nove del mattino lungo la via Segesta si vedono bimbi col grambiulino giallo o verde che accompagnati per mano si recano al plesso Verga);
3) che alcuni bambini costretti a cambiare scuola, compagni e insegnanti, in quanto impossibilitati a recarsi nelle scuole ospitanti, non vedevano l’ora di poter tornare al plesso Buccellato e così ritrovare le proprie maestre e gli altri bambini con i quali erano stati insieme sin dalla scuola materna;
4) che i bambini delle elementari, e quindi anche dell'età di sei anni, ospitati questi presso la scuola media G. Pascoli (per i quali era disponibile il servizio di scuolabus) venivano licenziati alle 13,15 per poi attendere l'arrivo del pullman sulla circonvallazione (arteria notoriamente pericolosa) senza alcuna vigilanza ed incustoditi anche per 15 minuti;
5) che la convivenza con gli alunni della scuola media era (ed è) difficoltosa, ci sono bambini che non andavano in bagno per timore di incontrare ragazzini più grandi ed essere presi in giro, che non uscivano dalla classe per timore di incontrare qualche scolaro diversamente abile che in qualche occasione aveva aggredito i più piccoli (forse risentito dal fatto di essere costretto a stare nei corridoi perchè non aveva più uno spazio dove svolgere una qualsiasi attività didattica);
6) che i ragazzi della scuola media non svolgevano più alcuna attività di laboratorio perchè le aule erano occupate dalle classi della scuola elementare;
7) che i bambini sentivano il disagio di essere ospiti, percepivano le limitazioni che tale status comportava subendone il turbamento ogni qualvolta facevano un riferimento ed un confronto con il loro passato nella scuola che non avevano più......... e tanto altro ancora come il non sapersi dare una convincente spiegazione per quello che era loro accaduto.
Ovviamente tutto questo ha lasciato indifferente chi istituzionalmente aveva (e dovrebbe avere) il dovere di prendersi cura dei diritti dei bambini e che invece si è preoccupato sin da subito di negare che fossero tanti, di denigrare le iniziative che le madri (che avrebbero ben preferito fare altro) hanno doverosamente ritenuto di intraprendere per contrastare un'evidente ingiustizia e, cosa ancor più grave, di dichiarare che i genitori erano cattivi educatori sol perchè i figli (in assoluta autonomia e senza la presenza di alcun adulto) si erano permessi di accennare una protesta verbale alla presenza del Sindaco.........
Questo e tanto altro come sicuramente a conoscenza di chi legge………
Certo i proclami di successo per l'avvenuto trasferimento dell'U.T.C. (benedizione compresa) non evidenziano in alcun modo il prezzo del sacrificio sopportato da 150 bambini, nè l'arrogante ulteriore prepotenza consumata nei confronti di 1870 persone che hanno sottoscritto la richiesta del referendum in quanto, evidentemente, contrari all'occupazione della scuola da parte dell'U.T.C..
Ciò che si vuole ora prospettare come una campagna politica contro questa amministrazione da parte del comitato è una ulteriore iniziativa denigratoria nei confronti dello stesso stante che l'obiettivo che si persegue è quello di contrastare con tutti i mezzi una scelta scellerata di cui un paese civile dovrebbe vergognarsi.
Se non riteniamo un dovere attivarci per la tutela di un bambino e piuttosto riteniamo opportuno compiacerci del fatto che adesso alcuni impiegati comunali possono a piedi raggiungere la sede centrale e viceversa dobbiamo tristemente ammettere tutto il degrado morale che questa vicenda evidenzia (ovviamente non si può più sbandierare il risparmio dell'affitto quando in un precedente comunicato il sindaco dice di aver proposto di trasferire le classi della scuola nei locali dell'istituto Sacro Cuore, che avrebbe dovuto prendere in locazione).
Ma come detto sin dall'inizio noi non molleremo, la nostra rassegnazione avrebbe favorito chi adesso si innervosisce a sentir ancora parlare di plesso Buccellato o di referendum ma forse il nervosismo tradisce la consapevolezza di avere agito in spregio ai più elementari principi cui dovrebbe ispirarsi un amministratore e ciò agire, non per puntiglio, ma nell'interesse degli amministrati.
Si deve certo essere fieri di avere mostrato i muscoli con dei bambini e sarà sicuramente una cinica soddisfazione quella di essere riusciti a tutti i costi a trasferire l’U.T.C.. Donatella Anselmo